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Foto di : Alessandro Crudo

Un recentissimo studio condotto da ricercatori dell’Università americana del Massachusetts sembra aver finalmente chiarito alcuni dubbi sul ruolo effettivo che svolgerebbe il nido di bolle che i maschi degli anabantidi, e nel caso specifico della specie Betta splendens, costruiscono in occasione della deposizione da parte delle femmine.
La discussione che coinvolgeva gli appassionati di questa specie era da tempo incentrata sulle presunte proprietà antimicrobiche che il nido di bolle, costruito dai maschi di Betta e da alcune specie di pesci, svolgesse sulle uova fecondate deposte al suo interno dalla femmina.
Questa ricerca di laboratorio ha di fatto escluso che il nido di bolle abbia alcuna capacità di inibire la crescita di batteri patogeni che provocano sovente la morte degli embrioni durante il loro sviluppo all’interno dell’uovo. Infatti le uova (fecondate in vitro) esposte al materiale schiumoso del nido non hanno dato evidenza di alcun aumento di sopravvivenza delle larve. Fatto strano é però quello che i nidi di bolle analizzati in laboratorio hanno talvolta sviluppato microambienti favorevoli per la crescita del micete Saprolegnia parasitica!
Degno di nota è comunque l’importanza delle cure parentali del maschio che incide positivamente su un più alto tasso di sopravvivenza della prole, sia in assenza e sia in presenza di germi patogeni nel nido.
Lo studio é molto recente (Giugno 2012) ed ovviamente non ci sono né smentite né ulteriori conferme, ma per quanto letto non v’è dubbio di ritenere che il ruolo che svolgerebbe il nido di bolle in Betta splendens sia solo quello di supporto e/o d’aiuto ai maschi durante le delicate ed affascinanti fasi che caratterizzano le cure parentali di questa specie.

Bibliografia
Brown A.C., Clotfelter E.D., 2012. Fighting fish (Betta splendens) bubble nests do not inhibit microbial growth. Journal of Experimental Zoolology 00A:1–7.